venerdì 14 dicembre 2007

Chi mi conosce sa che non sono un uomo dell'inverno, per così dire. Anche se mi piace, non mi sento nel mio ambiente, nel mio "habitat naturale" - e sono sicurissimo, che questo non è una cosa solo mia. Infatti, vedo (senza voler scrivere dei clichê) che a bologna molta gente, principalmente quella che viene dal sud, o da città vicino al mare, si sente così. Mi spiego:

Oggi ho avuto una giornata di merda,
ma se uno mi chiede perché,
mi mette ancora più in dubbio,
e allora la giornata diventa ancora più merdosa.

Non volevo usare tutte queste parolacce, ma a volte, lo sapete, è il modo migliore - se non l'unico - per spiegare cose inespiegabili. Non so perché mi sento così, penso sia l'inverno...perché veramente, non ci sono motivi per stare così.

Non so se avete capito, ma ho cercato di farvi capire com'è per me il lato triste (ma non negativo) di stare fuori - è così, astratto. Finisco questo paradosso con una canzone di un Poeta brasiliano, si chiama Vinicius de Moraes, e secondo me è il migliore poeta che io abbia mai letto. Ecco a voi:

Samba della Benedizione

Meglio essere allegro che esser triste
Allegria è la miglior cosa che esiste
E' così come un sole dentro il cuore
Ma se vuoi dare a un samba la bellezza
Hai bisogno di un poco di tristezza
Se, non è bello un samba, no

[Parlato]
Se no, è come amare una donna solo bella e beh! Una
donna deve avere qualche cosa in più della bellezza.
Qualche cosa che piange, qualche cosa che ha malinconia
un'aria di amore tribolato; una bellezza che viene dalla
tristezza di sapersi donna fatta per amare, per soffrire
d'amore e per essere solo perdono

Fare un samba non è una barzelletta
Chi fa un samba così non è poeta
Il samba è preghiera, se lo vuoi
Samba è la tristezza fatta danza
Tristezza che ha sempre la speranza
Di non essere triste prima o poi.

[Parlato]
Prendi tutti quelli che vanno in giro e scherzano con la
vita. Attento, amico! La vita è una cosa seria e non ti
sbagliare, eh? Ce n'è una sola!
Due, che sarebbe meglio, nessuno mi convincerà che ci
sono senza provarmelo con prove definitive, cioé:
certificato rilasciato dal Notaio del Cielo e sottoscritto:
Dio (e con la firma autenticata).
La vita, amico, è l'arte dell'incontro, malgrado ci siano
tanti disaccordi nella vita. C'è sempre per te una donna
in attesa, gli occhi pieni d'amore, le mani piene di
perdono: metti un poco d'amore nella tua vita, come nel
tuo samba

Metti un poco d'amore dentro un ritmo
E vedrai che nessuno al mondo vince
La bellezza che c'é in un samba, no
Perché il samba è venuto da Bahia
E se è bianco di pelle in poesia
E' nero nell'anima e nel cuore.

[Parlato]
Io, per esempio, il Capitano delle Indie Vinicius de
Moraes, il bianco più negro del Brasile, diretto
discendente del re Xangò
Saravà, cioé salve!
Benedizioni, grandi sambisti del mio Brasile bianco, nero,
mulatto, bello e liscio come la pelle della dea Oxum
Benedizione Antonio Carlos Jobim, compagno di canzoni
e caro amico che tanti samba hai viaggiato con me e
ancora tanto viaggerai!

Benedizione, Baden Powell, compagno nuovo amico
nuovo che hai fatto questo samba come me: benedizione a te!
Benedizione, Chico Buarque de Hollanda
Tu che non chiedi, comandi
Tu che hai nel cuore una banda
Tu che appena parti, già sei arrivato!
Il samba ti guardi, compare mio.
E ora, tornando al portoghese, la mia
lingua, voglio salutare i grandi amici del samba, in Italia, gli
uomini che hanno portato il samba in Italia, gli
uomini e le donne che amano il samba in Italia
Benedizione, Endrigo, tu che sei e sei stato tanto amico e
canti questo disco con me: benedizione, amico!
Benedizione ai bambini che hanno inciso questo disco
con me, io li benedico!
Benedizione, Ungaretti, che quando ti penso
M'illumino d'immenso
Tu che sei immenso, tu che sei denso, tu che sei intenso,
Benedizione, Ungaretti, mio paparino e fratello!
Benedizione, Ungaretti, che sto partendo
E devo dirti addio.

Perché il samba è venuto da Bahia
E se è bianco di pelle in poesia
E' negro nell'anima e nel cuore.

E a voi, IL Festival de San Remo #2: Vinicius de Moraes - Samba della Benedizione ( x la versione in portoghese "Samba da Benção")

mercoledì 12 dicembre 2007

Emergenza TIR: psicosi collettiva

ovvero la rivincita dei pakistani e della piccola distribuizione

"Italia bloccata"
"Crisi imminente"
"Si scatena la psicosi collettiva"
"Sciacallaggio ai distributori di benzina"
"Corsa al supermercato"


i titoli si rincorrono sui giornali e in tv
da cinque giorni lo sciopero dei TIR blocca l'Italia,
blocchi sulle principali vie di comunicazione e davanti ad alcune fabbriche (FIAT e Barilla)
i danni stimati sono stratosferici
disagi più grandi dati dalla mancanza di carburante (che in alcune città ha portato a provvedimenti d'urgenza e razionamento a favore dei mezzi di emergenza, voli sospesi e diminuzione dell'attività portuale)
ma anche il settore agroalimentare non naviga in buone acque...
nei supermercati il panorama è desolante: niente latte, frutta e verdura...
i media pompano l'ansia della popolazione che si riversa a fare scorte persino in farmacia (corsa del tutto inutile visto che dieci minuti fa il blocco è stato revocato da alcune sigle sindacali)...
ma girando per le strade della città ci sono negozi che non paiono soffrire di questa carenza.... i pakistani!!!!

Nei piccoli negozi di alimentari pare non mancare nulla, la frutta fa bella mostra in vetrina.. idem anche nei negozi di prodotti locali e biologici...
perchè?
perchè questi negozi, a differenza dei grandi supermercati, per molti prodotti si muovono nella piccola distribuzione, la distribuzione locale... e allora... via dalle vetrine la frutta non di stagione proveniente dall'estero e largo ai prodoti locali e di stagione...
ma non è quello che "quei pazzi del consumo critico" predicano da anni?

cosa possiamo imparare da questi giorni atipici?
1) dobbiamo cercare di affrancarci dalla schiavitù del trasporto applicando maggiore razionalità nei consumi (frutta e verdura di stagione e prodotti locali)
2) il nostro paese deve investire di più sul trasporto su via ferrata a discapito di quello su gomma che, oltrte a essere decisamente più inquinante, si rivela sempre più rischioso....

domenica 9 dicembre 2007

Christmas is coming



Sissignori ci siamo
lo sentite nell'aria?

è il periodo dell'anno più amato e più odiato
so che in voi preme una domanda
"ma come si vivranno questo periodo così gioioso ma anche così malinconico gli studenti lontani da casa?"




Vi accontento subito...
Innanzitutto immaginatevi la scena....
il cielo natalizio pieno di aerei: contenitori di buoni propositi, malinconie e affetti... cioè di studenti in postsbornia postesame con il cuore rivolto all'abbuffata natalizia (evviva finalmente si mangia come dio comanda!!!! grazie mamma!!!)

Sì perchè molti tornano a casa solo due o tre volte all'anno , una delle quali è logicamente Natale...
ciò procurerà loro un inquietante sballo calorico nonchè emotivo (provateci voi a ritrovarvi alla festa di famiglia, dopo mesi di onorato cazzeggio solitario, davanti a zia Evelina che vi strappa una guancia per l'entusiasmo o con mamma che dice di mangiare con la bocca chiusa)...
inevitabile la crisi di nervi... (ma quando arriva capodanno?)


Ma a prescindere dai drammi personali
come si vive il Natale a Bologna?


Come al solito è presente la divisione tra residenti e ospiti universitari...

Gli studenti universitari: i soliti debosciati... tra facoltà (chi ha lezione) studio (chi come la povera sottoscritta ha un esame il 20) spriz, cene, organizzazione del capodanno, qualche regalo.... e il 99 cents per le decorazioni di Natale (dovreste vedere il mio alberello... è fantastico, è più grossa la stella di tutto il resto)...






I residenti: il Natale dei residenti è sicuramente più divertente e allegro...
c'è chi si delizia a cucinar dolci (non chiedetemi quali siano i tipici dolci natalizi bolognesi... io in casa ho il mio sacro panettone basso genovese),
chi si sollazza con una recita di Natale del figlio,
chi in coda ai mercatini di Natale a farsi fregare un po' di soldi,
chi in coda in via indipendenza alla caccia di regali,
chi in coda a prescindere,
chi all'ennesima pesca di beneficenza,
chi si fa impezzare dai babbi natali di una delle mille associazioni sorte per natale,
chi vede un miliardo di presepi uno peggio dell'altro,
chi trabccante di bontà natalizia buca le ruote della bici di qualche povera studentessa (una a caso)....




Eh non ci sono più i natali di una volta.....


Ma non sentite nell'aria? (guardate nella colonna dei link)
la vostra bolognese preferita ha preparato per voi una playlist natalizia!!!!!

Stringiamoci tutti in un abbraccio natalizio!!!
(non preoccupatevi è colpa della grappa)

giovedì 6 dicembre 2007

Punto e a capo.



Si può ben dire che siano già passati tre mesi dalla mia partenza.
Si può ben dire che alcune, anzi, molte cose sono cambiate
nella mia quotidianità, nella mia vita, nella mia testa.

Arrivata qui avevo solo in mente casa,
sarei partita dopo qualche giorno soltanto.
E' difficile recuperare abitudini, ritmi, amicizie..
problemi di lingua, problemi di approccio, problemi di carattere..maledetta timidezza!

Ma ora eccomi qua,
reduce di tre mesi parigini (vissuti non certo da erasmus) a tirare le somme di questa "prima parte"..

Ora col senno di poi posso dimenticare i tanto previsti pianti mattutini,
il senso perenne di inadeguatezza..
Magari starò dicendo un sacco di cazzate..
Ma sapete che vi dico?

Io amo star qua
e amo Parigi.

sabato 1 dicembre 2007

Un po di nostalgia..

..ci sta ogni tanto.
Bella Bologna.
Bella piazza Santo Stefano.
Bella mia festa di compleanno.
Bello vino e spumante dei pakistani.
Bella hollandia.
Bello sedersi per terra.
Belli regali.
Belle torte.
Bella osteria dell' orsa.
Belli discorsi da ubriaco.
Bello svegliarsi e non ricordarsi.
Belli baci d' auguri.
Belle tirate d' orecchie.
Bella Flo.
Bello io.
Belli noi.
Bello video che ci siamo un po tutti.