domenica 30 settembre 2007

Paris je t'aime


Ore 8: con lo sguardo ancora sognante, o meglio, assonnato, mi ciondolo fino all'uscita di casa.
Giro la chiave, chiudo (bene) la porta e mi avvicino all'ascensore infilandomi il lettore mp3 nelle orecchie..
"Quale sarà la colonna sonora del mio risveglio?..oggi portei fare un'eccezione,ascolterò i Magic Numbers!"
Quindici piani più tardi le porte si aprono, ed accade qualcosa di inaspettato:
un pimpante e simpatico "Bonjour!" mi accoglie all'uscita..
"Caspita, quanto sono cordiali questi francesi!"

Basta poco però per accorgersi che questo "bonheur" è teatrale, costruito non si sa bene per cosa.

La cortesia francese è fittizzia, è rivolta a chiunque, ma cela dietro di sé un'idifferenza unica, o meglio, metropolitana.
"è questa che induce una persona a restare impassibile a ciò che gli si presenta davanti, o è piuttosto una prerogativa parigina?"

Ore 8.20: scendo rapidamente le scale "come al solito sono in ritardo!"e mi intrufolo nei cunicoli metropolitani.
Una massa di folla mi circonda. Pare siano tutti indaffarati nelle loro letture mattutine, tanto quanto basta per sbattermi addosso i loro fogli di giornale e le loro spallate degne di una (tanto amata) partita di rugby.
Faccio finta di niente "in fondo non l'avranno fatto apposta.."
Mi precipito allora sul primo metrò che mi riserva giusto giusto un minuscolo spazio vitale.
Il mio viaggio prosegue così per una mezz'oretta.. "caspita, ma quanta gente c'è a Parigi?".."e che caldo che fa!"
Stipata tra la folla scorgo in un angolo una ragazzo sulla trentina: è pallido e le gambe a malapena lo sorreggono. Sta visibilmente male.. "perchè nessuno si accorge che sta per cadere, per cedere?".

Parigi è fredda.
Parigi è meschina.
Parigi è dura.

Così cordiale al primo impatto, ma così indifferente vista più da vicino.

Nessuno si avvicinerà mai a te se ti vedrà piangere in metropolitana,
nessuno si preoccuperà se pestandoti un piede tu ti sia fatto male,
e sicuramente nessuno si alzerà mai se ti vedrà cadere.

2 commenti:

Noek ha detto...

come dicevamo a Parigi è un fenomeno legato alla massa...
non essendo l'unico essere presente il singolo si discolpa e assolve convincendosi che ci sia un altro individuo più adatto di lui a preoccuparsi della faccenda....
e più si è peggio è anche di fronte alle cose più drammatiche...
garantito da esperienze

Mike ha detto...

semplicemente l'individuo davanti alla massa perde di valore.ognuno ha i suoi problemi e pensa ai suoi.presto vi racconterò di santiago! :D