La Francia si prepara da oggi allo sciopero, come se si battesse ad un vero scontro di braccio di ferro.
I soggetti imputati nello sciopero sono due:
i sindacati (ostinati al previsto allineamento delle pensioni parastatali su quello dei privati ed inoltre al prolungamento del versamento dei contributi da 37 a 40 anni),
gli studenti (determinati a far bloccare la legge di riforma delle università che conferisce maggiore autonomia agli atenei, e cioè che si schiera a favore di una privatizzazione dell'educazione scolare)
Ciò che si attende è uno sciopero duro, molto più del precedente (datato il 18 Ottobre):
I sindacati puntano a fare il bis dell'agitazione scorsa, quando oltre il 70% dei lavoratori delle stesse aziende avevano aderito al movimento; il 20 novembre toccherà ai dipendenti pubblici, che protestano contro i tagli nella funzione pubblica e agli stipendi;
Da ieri sera alle 20 è cominciata inoltre l'assenza lavorativa dei ferrovieri, dei trasporti pubblici parigini, ed inoltre dell'industria "Electricitè de France" e di "Gaz de France";
13 delle 85 università del Paese sono totalmente o parzialmente bloccate;
A Nanterre, l'università parigina dove cominciò il '68, si è dovuto intervenire a due riprese per sgomberare gli studenti che bloccavano l'accesso a uno degli edifici del campus;
Così come a Saint Denis (Parigi VIII), ovviamente, ogni entrata è sbarrata.
Il governo per parte sua sembra raccogliere la sfida:
il Primo ministro Francois Fillon ha dichiarato stamattina che i regimi pensionistici speciali non hanno "nessuna giustificazione" e ha evocato i "milioni di francesi che potrebbero essere privati della liberta' fondamentale di spostarsi e di lavorare".
Il presidente Nicolas Sarkozy ha ribadito la sua determinazione a portare avanti le riforme, che erano parte del suo programma presidenziale: "Nessuno potrà distogliermi dal mio obiettivo. Queste riforme i francesi le hanno approvate. Ho detto loro tutto quanto prima delle elezioni per poter fare tutto quanto dopo", ha dichiarato ieri mattina davanti al Parlamento europeo, a Strasburgo.
Oltre al sostegno del presidente della Repubblica Fillon può contare anche (per il momento) su quello dell'opinione pubblica (possiamo aggiungere 'fondamentale' per la nazione francese..): secondo un sondaggio dell'istituto Bva pubblicato oggi, il 55% degli intervistati ritiene che lo sciopero di domani "non è giustificato" e il 68% temono una paralisi totale come quella che blocco' il Paese nel 1995.
Ancor più che nel caso dei parastatali le probabilità di successo della protesta appaiono però deboli, poichè il movimento studentesco è diviso:
l'Unione nazionale degli studenti francesi (Unef), vicino al Partito socialista ha infatti approvato a suo tempo la riforma e oscilla tra il sostegno al movimento e l'apertura al governo, mentre i sindacati vicini all'estrema sinistra sono più decisi ad andare fino in fondo.
Rimane da vedere ora se si farà la "giuntura" tra i due movimenti, che darebbe loro maggior forza.
Al momento i tentativi degli studenti di bloccare alcune linee ferroviarie non ha raccolto il sostegno dei principali sindacati, anche se comunque le università si vedono completamente bloccate.
..Almeno per ora.
6 commenti:
Anche giornalista ora!
Brava brava...
:)
..sono solo notizie ufficiali!!
:)
caspita che casino... fan le cose in grande...
..qui è sempre così: finchè non si ottiene qualcosa non si demorde mai!
ed è giusto così..ed infatti è così che dovrebbe essere ovunque!
..caso strano, in Italia, quando queste leggi sono passate nessuno ha avuto il coraggio di muovere un dito..come sempre poi!
bisognerebbe prendere esempio..
concordo..in Italia facciamo un pò ridere..parliamo,parliamo ma non agiamo MAI!!
qui in Norvegia invece tutto è calmo...re,regina stanno bene...tutti viviono felici e contenti!...mi fanno paura,manco un mini sciopero!!??mah..
ma non c'è niente che scontenta i norvegesi?
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